L'egiziano riformato è la lingua con cui, secondo il credo della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, sono state scritte le tavole d'oro rinvenute dal profeta Joseph Smith nel 1827.[1] I vari autori di questi scritti sarebbero vissuti nell'emisfero occidentale dal VI secolo a.C. al V secolo d.C. Il libro di Mormon, pubblicato nel 1830, è considerato dalla Chiesa mormone come la diretta traduzione di queste tavole d'oro. Come descritto dallo stesso Smith, una volta conclusa la traduzione, tutte le iscrizioni in egiziano antico sono state riconsegnate all'angelo Moroni.[2]
Al di fuori della comunità mormone l'esistenza dell'egiziano riformato e del suo sistema di scrittura non viene considerata dalla maggior parte dei linguisti, poiché non vi è nessuna evidenza archeologica o linguistica che sostenga la presenza della lingua egizia o di una sua variante tra le civiltà precolombiane.[3][4]
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